lunedì 4 giugno 2007

Sollievo per... ah, sì! L'anima!

Mi ero ripromesso, sul blog, di non pubblicizzare niente e nessuno, però l'altra sera, dopo aver ascoltato già l'anno scorso un CD dimostrativo, ho avuto il piacere, per altro fortuito, d'entrare in un locale della provincia della mia città e di trovare sul palco solo una batteria e nove microfoni. Infatti, girandomi verso una nicchia del locale dalla quale proveniva la percentuale di chiasso maggiore (diciamo così) ho intravisto, tra birre, pizze e ragazze, Fabio Sammarco ed i suoi sassofonisti. Non so perché mi piace tanto la musica che fanno i Saxofonix. Nonostante tanti anni di musica da dilettante, o forse per questo, sono arrivato alla conclusione che anche di musica, come per altro di politica, di sport e di tante altre cose, non ne capisco proprio. Comunque... Un soprano, tre contralto, due tenore, un baritono ed un sax basso. Un batterista (preciso niente male) ed una cantante (emozionata ma quadrata). Maestro Fabio, grazie a Dio, si alzava dalla sua sedia in prima fila solo per annunciare i pezzi, per alcuni attacchi e per segnalare ogni tanto con le dita, peggio di un play maker della nazionale di basket. All'inizio del concerto, durato quasi due ore, ci preannuncia un viaggio che, dalla tarantella salentina, attraverso danze bulgare, arabe, ritmi africani, tanghi, cha-cha-cha, salse, reggae, pop americano, jazz di New Orleans, D. Gillespie, S. Williams, eccetera, approda ai miei preferiti: Herbie Hancock (Cantaloupe Island ) e Weather Report (Birdland). Ma non è questo che mi piace di più. Ho trovato affascinante, dal vivo, sentire otto persone soffiare in questi tubi, più o meno contorti, che si riscaldano man mano che il fiato li attraversa e che, davvero, al di là di qualsiasi discorso alla Disco Ring, CD Live, Hot Twenty, Top Ten e cazzate varie, celebrano (e vai, cammello!), quasi sacerdoti inconsapevoli, noi sorpresi fedeli, quel magico rito d'andata e ritorno che è la Musica.
(foto Giangy)

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