lunedì 21 maggio 2007

Rifiuto i rifiuti

Il disservizio dell'Azienda Municipalizzata Igiene Urbana pare sia cosa passata. Abbiamo vissuto qualche giorno nella stessa atmosfera, per altro ricorrente, vissuta la scorsa estate. Con cassonetti sommersi di spazzatura, imbecilli che trovano come miglior soluzione dar fuoco al tutto (con conseguente sviluppo di diossina ed altri fumi tossici), interventi dei Vigili del Fuoco (con conseguente aggravio della spesa pubblica), etc. Fin qui tutto normale.
Gli è che per me e molti "nuovi poveri" della mia generazione (precari, cammellieri, equilibristi del postdatato, acrobati del finemese, etc.) camminare tra i rifiuti ci umilia vieppiù in quanto, da sempre, stiamo attenti a differenziare i nostri esigui rifiuti, camminando sino ai cassonetti della raccolta differenziata con buste di vetro, plastica, carta; da sempre usciamo dal tabaccaio ed apriamo il pacchetto di sigarette vicino ad un cestino dei rifiuti cercando, con l'esempio, di far capire all'adolescente che sputa la "cingomma" a terra, entra a comprare le sigarette, apre il pacchetto davanti il negozio, accende la sigaretta, apre la nuova confezione di "cingomme", ne scarta una da masticare fumando (con grave danno dei suoi succhi gastrici: ma so' fatti suoi), getta anche questa carta a terra; cerchiamo, dicevo, di far capire che ci si sente ancor più poveri a camminare in una realtà "sporca".
E non mi consola assolutamente, ma anzi mi fa precipitare in una crisi di tristezza da impotenza, sapere che il pesce puzza dalla testa.
Fosse per me, a queste amministrative, darei il voto a chi mi promettesse: "Caro amico, al di là della giustizia o meno degli scioperi degli addetti alla Nettezza Urbana; al di là del dissesto, vero o presento, dell'azienda in questione; al di là di tutto, mio amico povero, ti prometto che, dopo la prima sera passata con i cassonetti pieni, precetterò militari e protezione civile per dare la possibilità a te ed ai tuoi figli poveri di poter camminare tra strade pulite. Perché mi rendo conto che ti senti ancora più povero fra la monnezza".
(foto Giangy)

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